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Chidambaram poven nalai – Chidambaram poven: “Domani andrò a Chidambaram – a Chidambaram andrò”. Così afferma in uno dei suoi canti il compositore tamil Gopalakrishna Bharati, nel XIX secolo, inserendosi in una lunga tradizione di poemi dedicati a Chidambaram: centro di pellegrinaggio dell’India meridionale, già presente in testi del VI secolo d.C., Chidambaram è considerata posta al cuore della geografia mistica sottesa al subcontinente indiano. La località, col suo tempio, è lo “Spazio della consapevolezza”, il centro vitale del Grande Essere, il luogo ove il dio danza, la cima della montagna e, in ultima analisi, è il cuore del devoto: luogo dell’incontro col divino.
Giulia R.M. Bellentani – Laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano e in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l'Università di Milano - Bicocca, diplomata in Lingua e Cultura Indiana all'IsIAO; collabora con il Museo delle Culture di Lugano e svolge attività di ricerca e didattica presso numerose associazioni, istituti e università. I suoi studi vertono sull’arte e l’architettura orientali, in particolar modo del subcontinente indiano dove svolge regolarmente ricerca sul campo.