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Breve introduzione sul tatuaggio ieri e oggi (Bruno Gentili)
Nel corso dei millenni tutte le civiltà di ogni continente hanno usato il tatuaggio come strumento utile a segnalare agli altri l'appartenenza a un gruppo religioso, iniziatico oppure ad una etnia o una civiltà, evidenziando l'adesione ritualizzata del singolo ai valori e ai miti del gruppo di appartenenza.
Il tatuaggio è sempre stato ed è anche oggi, nella civiltà contemporanea, sia uno strumento di adesione dell'individuo al gruppo di riferimento, usando un complesso patrimonio di simboli dal valore sacro, magico ed evocativo, sia un messaggio visibile a tutti o agli iniziati per rafforzare l'identità del singolo e il suo senso di appartenenza al proprio gruppo di riferimento.
Tatuaggi Birmani (Rosella Morelli)
Dopo una breve introduzione del paese, si presenta la tradizione del tatuaggio che risale a centinaia di anni fa e che possedeva caratteristiche specifiche come evidenziato da immagini storiche. Si presentano l’origine, i motivi, la tecnica, i coloranti e materiali usati, le credenze relative al maestro tatuatore, al tatuaggio e alla sua funzione prevalentemente protettiva e magica. Nella presentazione si farà riferimento anche ad altri gruppi etnici presenti nel paese in cui perdurano testimonianze di tatuaggi molto caratteristici. Si farà riferimento alla sua evoluzione storica con una riduzione durante il periodo coloniale e la sua proibizione da parte del governo nel 1960 per poi avere ora una ripresa anche se non del tutto apprezzata tra i giovani esposti ad influenze esterne.
Bruno Gentili - membro del Consiglio Direttivo del Centro di Cultura Italia-Asia, per il quale ha curato alcune mostre e conferenze presso musei ed istituzioni culturali italiane ed europee.
Ha condotto studi di Storia Economica, di Filosofia del ‘900 e di Storia dell’arte italiana, già consulente aziendale ed ex dirigente d’azienda in una multinazionale, collezionista di antiche testimonianze di arte e di manufatti provenienti da diverse aree del mondo asiatico e africano; appassionato studioso delle culture del Sud Est asiatico e di alcune culture africane.
Rosella Morelli - nasce a Milano, dove si laurea in medicina e lavora per alcuni anni per poi esercitare la professione in progetti di cooperazione internazionale in Africa e Centro America. Nel 1986 entra nell’UNICEF e lavora in Guatemala, Nicaragua e Panama e poi per dieci anni in Asia: in Birmania e in Bangladesh. Oltre ad esercitare il lavoro nella coordinazione del programma di cooperazione si interessa alle culture locali. In Birmania conosce i manufatti in lacca e vari aspetti artistici in un contesto ricco di diversità culturali ed etniche. Qui come in altri paesi porta avanti il suo interesse principale su tradizioni e tessuti di diversi gruppi etnici, di cui inizia a raccogliere esemplari. Partecipa a incontri su questi temi e nel 2013 alla School of Oriental and African Studies (SOAS), offre una presentazione su “Khumi, Khami and Mro textiles of Burma”. Vive attualmente a Milano ed è membro del Centro di Cultura Italia-Asia.