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Il dao 道è il simbolo più intuitivamente potente della natura correlativa del pensiero cinese e il daoismo, con la teoria della coesistenza dei contrari, ne è l’espressione forse più affascinante. Il pensiero greco, fondativo della nostra civiltà – con la categorizzazione aristotelica, la definizione del concetto di sostanza come prima categoria dell’essere e la vocazione alla determinazione di leggi generali oltre gli accidenti – può entrare in relazione e dialogo con la logica del pensiero cinese, oppure logica aristotelica e daoismo rappresentano visioni del mondo inconciliabili, destinate a non comprendersi e a non comunicare, al di là della illusoria omologazione del mondo globale? Il simbolo del dao esprime peraltro una concezione cosmologica olistica nella quale il superamento delle dicotomie e la preferenza per gli ossimori rendono possibile una terza via – in ogni campo del sapere e dell’agire umano, dall’etica alla politica all’economia – ovvero un tertium datur, impensato dall’Occidente.