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Ciclo di conferenze a cura del Centro di Cultura Italia-Asia in collaborazione con il Museo di Arte e Scienza.
2. evento del ciclo "Appunti di viaggio sulle orme di Marco Polo".
Nella letteratura occidentale Marco Polo è il primo in assoluto a menzionare il petrolio e gli usi che ne venivano fatti nel Medio Evo. In un brano del Milione scrisse che a nord del monte su cui si trovava l’arca di Noé, ovvero l’Ararat nell’attuale Turchia orientale, vi era una regione chiamata Giorgens, l’attuale Georgia che nel XIII secolo aveva vissuto una stagione di splendore e di influenza politica sull’intera regione a sud del Caucaso. La particolarità di questa regione era l’esistenza di una fontana che buttava una grande quantità di uno strano olio, non buono da mangiare ma ottimo da ardere. Il resoconto di Marco Polo non dà indicazioni geografiche precise ma gli storici tendono ad identificare il luogo in cui sorgeva questa miracolosa fontana con la regione dell’attuale capitale dell’Azerbaijan, Baku. In particolare è probabile che la fontana di cui parla Marco Polo fosse situata nella penisola di Apšeron, una lingua di terra di circa 60 km a nord di Baku nota per i suoi pozzi di petrolio che pescano a profondità molto ridotte e per i suoi luoghi di culto zoroastriani in cui il fuoco ardeva da solo miracolosamente, a causa di alcune fughe di gas provenienti da spaccature nelle rocce. Proprio in questa penisola a partire dagli anni Settanta del XIX secolo si sviluppò una tra le prime industrie petrolifere mondiali. Per alcuni decenni Baku divenne il più importante centro di produzione petrolifera non solo dell’impero zarista ma del mondo intero, tanto da richiamare imprenditori e commercianti da regioni anche molto lontane (come, ad esempio, la famiglia svedese Nobel che deve le sue iniziali fortune proprio al petrolio azero). Molte cose sono cambiate da allora, eppure ancora oggi come nel Medio Evo la regione costiera azera del Mar Caspio ha un’economia fortemente basata sulla produzione dell’olio da ardere di cui parla Marco Polo.
Stefano Caldirola, è il fondatore e presidente dell'Associazione Culturale Soste. È stato docente di Storia contemporanea dell'Asia all'Università degli Studi di Bergamo e all'Università degli Studi di Trieste. Ha insegnato lingua hindi presso l'Università degli Studi di Milano e ha collaborato come ricercatore con la Rani Durgavati University di Jabalpur, India.