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Negli enormi spazi delle steppe erbose della Mongolia e del Centro Asia le popolazioni nomadi sono dedite alla pastorizia ed usano come loro abitazione la “casa mobile”, ovvero la gher mongola (yurta per i russi).
Per poter comprendere cosa rappresenta la gher per le popolazioni nomadi del centro dell’Asia bisogna avere una buona percezione degli spazi naturali in cui questi nomadi si muovono e vivono.
Bisogna conoscere l’ambiente naturale mongolo per capire lo spazio abitativo della gher, per percepire il suo vero significato pratico, culturale, sociale, emotivo, simbolico, diventando un vero e proprio rifugio nell’oceano d’erba della steppa.
In un simile contesto naturale la gher non è una “tenda”, un termine che evoca in noi un senso di precarietà e di fragilità. La gher mongola è stata definita “Venti metri quadrati che contengono un intero universo”.
Reportage di Bruno Gentili nell'ambito di "Immagimondo, festival di viaggi luoghi e culture" (14 settembre - 26 ottobre 2018)
Bruno Gentili - Ha conseguito studi di Storia Economica, Filosofia del '900 e di Storia dell'arte italiana. E' collezionista d'arte con particolare interesse per le aree asiatica e africana: le sue importanti raccolte comprendono numerose tipologie di antichi tessuti, ornamenti e gioielli, oggetti e sculture di uso sacro e pregevoli oggetti in lacca. E' socio del Centro di Cultura Italia Asia.