Il qasr-e Fatima di Karachi e la Madre della Nazione

The Mohatta Palace - Iqra Khalid Zakaria - Wikimedia Commons

Ciclo di conferenze a cura del Centro di Cultura Italia-Asia in collaborazione con la Casa della Cultura.

5. evento del ciclo "I palazzi del potere".
 

In seguito all'indipendenza e spartizione dell'India britannica nel 1947, il proprietario del Palazzo Mohatta di Karachi - un facoltoso uomo d'affari indù -  fu costretto la lasciare la propria dimora . Il palazzo , che era stato costruito in stile indo-saraceno nel 1927, dapprima ospitò la sede del Ministero degli affari esteri del Pakistan, per poi essere ceduto nel 1964 a Fatima Jinnah, la sorella  del "padre fondatore del Pakistan" . Fu lì che venne organizzata la campagna elettorale con la quale Fatima Jinnah avrebbe sfidato nel 1965 il generale Ayub Khan. Dopo la sua morte , avvenuta in circostanze misteriose due anni dopo, il palazzo passò nelle mani della sorella, per essere poi acquistato dal governo provinciale e convertito in un museo. Nel 2021 il governo pakistano ha deciso che il palazzo ospiterà una scuola di medicina e odontoiatria per ragazze. La storia del palazzo, il cui nome ufficiale è oggi Qasr-e Fatima, racconta la storia intricata e controversa di una famiglia e di un paese.

Elisa Giunchi è professoressa ordinaria presso l’Università degli Studi di Milano, dove insegna diversi corsi sulla storia dell’Asia e del Medio oriente. Si occupa prevalentemente di Afghanistan, Pakistan, questione del Kashmir, Islam e genere. Su questi temi ha pubblicato in Italia e all’estero numerosi articoli, saggi e libri. Tra gli ultimi: Afghanistan: da una confederazione tribale alle crisi contemporanee (Carocci, 2021) e Il pashtun armato: la diffusione di armi in Afghanistan e il declino dell’impero britannico (1880-1914) (Mondadori, 2021, premio nazionale Corsena 2022 per la saggistica storica). E’ nel comitato direttivo della Rivista italiana di storia contemporanea e di Storia delle donne, ed è vice-direttrice della rivista scientifica Nuovi autoritarismi e democrazie (NAD).