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Un racconto leggendario, che narra dei primi contatti tra i tibetani e le civiltà buddhiste che fiorivano nelle regioni limitrofe al “paese delle nevi”, richiama l’attenzione sul potere della parola scritta, e evidenzia come nel Tibet qualsiasi supporto portante una grafia possa avere una valenza rituale che va oltre il semplice significato della grafia medesima. Mezzo e messaggio sono intimamente legati. La tradizione sostiene che sia stato proprio questo incontro leggendario a stimolare la creazione della scrittura tibetana e, con essa, la fondazione della stessa civiltà del Tibet. Da quei tempi i testi Buddhisti, custodi della parola del Buddha, hanno ricoperto un ruolo fondamentale per la cultura tibetana, non solo come mezzo per la trasmissione degli insegnamenti religiosi, ma anche come oggetti artistici e rituali.