Le mudra nella tradizione iconografica buddhista

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Le possibilità di espressione simbolica delle mani sono vastissime e nella cultura indiana, che enfatizza il simbolo quale entità mediatrice fra una realtà incomunicabile e una mente umana inadeguata, esse svolgono tali e tante funzioni da renderle uno strumento euristico straordinariamente versatile. La mano è il luogo per eccellenza del contatto, della mediazione fra i diversi stati dell’essere: essa rappresenta la possibilità di comprendere sé stessi attraverso il riconoscimento dell’altro, di comunicare, attraverso il rito e l’atto cultuale, con il divino. Nella tradizione indiana il termine "mudra", nell'accezione di gesto, serve una quadruplice classificazione in accordo alla quale il vocabolo indica sia la postura delle mani nell'iconografia sacra, sia i gesti che scandiscono la prassi rituale tantrica, sia le posizioni corporee, contemplate da alcune scuole di yoga, destinate a trattenere all'interno del corpo il soffio vitale e sia, infine, il repertorio gestuale delle mani variamente codificato dalle tradizioni coreutiche. 

Le mudra possono essere definite come posture non solo fisiche, ma emotive, devozionali ed estetiche: in esse la corrispondenza fra l’espressione gestuale e quella emotiva è totale e costituisce la ragione del loro molteplice utilizzo nella tradizione indiana. Il vocabolario gestuale descritto dalle mudra non ha solo un carattere denotativo per cui riesce a tradurre perfettamente qualsiasi messaggio verbale gli si affidi, ma è in grado di attivare una comunicazione diretta con lo strato più profondo della psiche umana, favorendo la concentrazione e stimolando la consapevolezza. Le qualità potentemente evocative e suggestive delle mudra sono sfruttate con scopi diversi dalle arti drammatiche, da quelle plastiche, dalla danza e dalla pratica yoga. Lo scopo del presente intervento risiede nell'illustrare l'uso delle mudra nell'iconografia buddhista, e, nella fattispecie, nella rappresentazione antropomorfica del Buddha. Come si avrà modo di spiegare, il loro impiego nella statuaria buddhista soddisfa, grazie all'efficacia simbolica e alla forza significante loro proprie, finalità narrative, didattiche e spirituali. Nell'iconografia buddhista si distinguono sette mudra principali, a cui se ne aggiungono numerose altre dall'impiego, tuttavia, più sporadico: in questa sede ci si soffermerà sull'analisi di ognuna di esse, esplicitandone forma, contenuto e funzione.

Data: 
Lunedì, 24. Ottobre 2016 - 18:15
Sede: 
Museo di Arte e Scienza - via Quintino Sella 4 - Milano
Ciclo: 
Arte buddhista
Relatori: 
Maria Angelillo
Area: 
India