Le terre di Gog e Magog prima di Marco Polo (1275)

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Miniatura persiana    
Miniatura persiana del XVI secolo che illustra la costruzione delle Porte di Alessandro allo scopo di tenere lontani Gog e Magog dalle popolazioni civilizzate.
fonte Wikimedia Commons

Ciclo di conferenze a cura del Centro di Cultura Italia-Asia in collaborazione con il Museo di Arte e Scienza.

1. evento del ciclo "Appunti di viaggio sulle orme di Marco Polo".

Questa esposizione è dedicata alle prime conoscenze geografiche e culturali e testimonianze di contatti tra l’Europa mediterranea e il mondo dell’Asia Centrale e della Cina. Il punto d’avvio della discussione sono le relazioni diplomatiche tra mondo romano e cinese che iniziarono in modo indiretto con l'apertura della cosiddetta Via della Seta nel II secolo a.C. La Cina e l’Impero Romano si avvicinarono progressivamente prima con l’ambasciata di Zhang Qian nel 130 a.C. e le spedizioni militari della Cina verso l'Asia Centrale fino al tentativo del generale Ban Chao di inviare una delegazione a Roma attorno all'anno 100 d.C. Antichi storici cinesi registrarono alcune ambasciate romane in Cina; la prima che si ricordi risale all'imperatore romano Marco Aurelio e arrivò in Cina nell'anno 166 d.C. 
La diffusione del Cristianesimo verso Oriente fornisce numerosi spunti di discussione: avviata nel III-IV secolo d.C., oggi gode di spiccato interesse per le numerose recenti scoperte archeologiche che affiorano da scavi sia in Uzbekistan, Kazakhstan sud-orientale e Cina occidentale. 
Tra i primi a muoversi verso l’Oriente, insieme ai mercanti, furono i missionari che, incoraggiati dalla politica di tolleranza religiosa dei Mongoli (buddismo, confucianesimo, taoismo prosperano con continuità e contemporaneamente si diffusero il nestorianesimo, l’ebraismo e l’islamismo praticati per lo più da stranieri), si recarono in Mongolia, per via continentale, tentando di diffondervi la religione cristiana. 

Il più importante tra questi religiosi che, spinto dalla fede percorse migliaia di chilometri in un continente quasi sconosciuto che si presumeva abitato da mostri quali Gog e Magog, fu il francescano Giovanni da Pian del Carpine. Partito da Lione nella primavera del 1245, giunse nell’estate dell’anno successivo a Ulan Bathor, sede del Gran Khan della Mongolia. L’opera che il missionario scrisse, Historia Mongolarum, può essere considerata, nonostante le imprecisioni e il tono a volte fiabesco, la prima fonte di informazione su terre sconosciute di cui dispone l’Occidente. 

Un altro missionario-esploratore fu Guglielmo di Rubruck, anch’egli francescano, recatosi in Mongolia per diffondervi il cristianesimo, ma senza successo; egli raccontò il suo viaggio nell’Itinerarium, una relazione precisa e realistica, assai più di quella di fra Giovanni, che rappresenta una fonte importante per ricostruire la storia dei Mongoli. Merita menzione anche Giovanni da Montecorvino (1246-1328), francescano, che diffuse il cristianesimo in Cina molti secoli prima dell’arrivo dei Gesuiti, diventando il primo arcivescovo di Pechino. 

Da ultimo, vorrei menzionare Giacobbe d’Ancona che giunse a Zaitun nel 1271, quindi quattro anni prima che Marco Polo raggiungesse Xanadu. Il suo manoscritto, trovato circa 30 anni fa e pubblicato in inglese con il titolo “City of Light”, è ancora oggi oggetto di lunghe e animate discussioni.

 

Gian Luca Bonora, nato a Ferrara nel 1971 e laureatosi all'Università di Bologna con una tesi in Paletnologia sulle sepolture collettive nella protostoria dell'Asia Media,ha difeso la tesi di dottorato all'Università di Napoli “L'Orientale” analizzando il vocabolario archeologico delle prime comunità di agricoltori e allevatori del Baluchistan preistorico. Dopo aver insegnato al Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, si è trasferito all'estero(Kazakhstan, Turchia, Turkmenistan,Russia) dove fino all'inizio del 2020 ha tenuto in lingua inglese e russa corsi di archeologia e antropologia per studenti e dottorandi di diverse università. Fin da studente è stato membro di numerose Missioni Archeologiche dell'IsMEO, dell'IsIAO e dell'Università di Bologna che hanno operato in Asia Centrale e Media e in Arabia, mentre dal 2007 ad oggi è Direttore della Missione Archeologica Italiana in Kazakhstan, per conto del Ministero degli Affari Esteri. Attualmente  è ricercatore all' ISPC - Istituto di Scienze del Patrimonio Culturale, uno dei principali istituti del CNR - Consiglio Nazionale delle Ricerche.
E' autore di più di ottanta pubblicazioni in lingua italiana, inglese e russa, principalmente dedicate allo studio e analisi delle comunità preistoriche e protostoriche dell'Asia Media e Centrale. Sta per essere pubblicato un volume dedicato alla descrizione della necropoli dell'età del bronzo di Adji Kui 1 e 9, in Turkmenistan meridionale.

Data: 
Martedì, 1. Ottobre 2024 - 18:30
Sede: 
Museo di Arte e Scienza - via Quintino Sella 4 - Milano
Ciclo: 
marco polo
Relatori: 
Gian Luca Bonora
Area: 
Asia generale