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La maschera non è un semplice nascondimento del corpo ma neppure la manifestazione piena di una realtà “altra” (quella dello spirito che s’impossessa del corpo umano): essa opera nello spazio vuoto e dinamico dello vestirsi e dello spogliarsi, nell’entre-deux fra ciò che si dà a vedere e ciò che è sottratto alla vista, costituendo l’uno tramite l’altro. Il mascheramento è una tecnologia simbolica di trans-formazione della persona e della realtà sociale.
Assumendo questo punto prospettico, le maschere in quanto oggetti sono riconsiderate a partire dalle pratiche del mascheramento, oltrepassando la visione museale della collezione, per ritrovare il campo aperto della ricerca etnografica.