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I kayan, conosciuti dal turismo di massa come “donne giraffa” o “Long Neck”, sono popolazioni di origine birmana trasferitisi in Tailandia a partire dagli anni Ottanta per fuggire al conflitto etnico in atto nel Myanmar. Le spirali di ottone attorcigliate attorno al collo che caratterizzano le donne hanno immediatamente suscitato il fascino dell’esotico e, conseguentemente, l’attenzione dei tour operator e del governo provinciale di Mae Hong Song.
Le famiglie kayan che varcavano il confine, piuttosto che essere rinchiuse in campi profughi come la maggior parte dei loro connazionali, sono state ospitate in tre villaggi appositamente costruiti e gestiti da uomini d’affari thailandesi che hanno posto una tariffa d’ingresso ai turisti che desiderano visitare questo gruppo etnico. Questa gestione affaristica ha creato numerose critiche sia verso il governo thailandese, sia verso le agenzie che trasportano turisti, la maggior parte dei quali interessati più all’aspetto esteriore delle donne, che alla reale comprensione culturale e politica del fenomeno.
L’incontro prevede una videoproiezione che mostra, attraverso fotografie, i motivi della forzata emigrazione dei kayan in terra tailandese e la loro attuale situazione nei tre villaggi in cui oggi sono coercitivamente costretti a vivere.
Piergiorgio Pescali è un giornalista che collabora con radio, riviste, quotidiani e network radiotelevisivi in Europa ed in Asia tra cui la CNN, BBC, Radio Vaticana, Radiotre Rai, Avvenire, Il Manifesto, Missioni Consolata, Popoli. Sud Est Asiatico, Corea del Nord e Giappone sono le zone geografiche che frequenta con più assiduità. Dal 2010 cura il capitolo sul Myanmar per Asia Maior, la rivista del prestigioso Osservatorio sull’Asia ideato da Giorgio Borsa e patrocinata dall’Università di Torino. In Italia ha pubblicato per la casa editrice Odoya il saggio “Indocina” e per la casa editrice ADD il libro “Il Custode di Terra Santa – un colloquio con padre Pierbattista Pizzaballa”. Nel 2015 usciranno due altri volumi: un romanzo ambientato nella Cambogia dei Khmer Rossi ed una biografia di Aung San Suu Kyi.