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Nel buddhismo tantrico indo-tibetano, ha grande rilievo la diade maschile/femminile, e la fusione di queste due polarità consente di pervenire all’unità indivisa della mente risvegliata: una condizione ineffabile di luce, vacuità e beatitudine. Quest’affascinante tematica trova traduzione visiva nell’iconografia delle divinità in unione, in oggetti rituali come il vajra e la campanella e nel motivo simbolico dei dischi o ‘cuscini’ solare e lunare, nonché nella differente caratterizzazione del lato destro e sinistro dei dipinti sacri.