.
L'architettura templare hindu, così come l'edificato buddhista, cita nelle sue forme le concezioni cosmogoniche e cosmologiche proprie della tradizione indiana, divenendo così manifesto non solo della potenza del divino (o dell'Illuminato) ma anche degli equilibri che governano il mondo in tutti i suoi livelli, dal singolo all'universo.
Il tempio, casa del divino, è quindi sia luogo del possibile incontro fra il devoto e il dio, sia lo strumento con cui gli equilibri cosmici vengono esplicitati e riaffermati.
Giulia R.M. Bellentani – laureata in Architettura presso il Politecnico di Milano e in Scienze Antropologiche ed Etnologiche presso l'Università di Milano - Bicocca, diplomata in Lingua e Cultura Indiana all'IsIAO; collabora con il Museo delle Culture di Lugano e svolge attività di ricerca e didattica presso numerose associazioni, istituti e università. I suoi studi vertono sull’arte e l’architettura orientali, in particolar modo del subcontinente indiano dove svolge regolarmente ricerca sul campo.