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articolo di Vanna Scolari Ghiringhelli
L'Islàm è penetrato in Malesia circa cinquecento anni fa, ma è ben noto che, accanto alle credenze e alle pratiche ufficiali è presente, fra le genti malesi, un insieme ibrido di nozioni e rituali composto da tre elementi principali: il retaggio animistico dell'antica cultura indonesiana, le tracce del periodo hindu e le pratiche dell'Islàm popolare collocate al di fuori degli stretti dogmi religiosi. Fra queste ultime desta interesse un elemento popolare molto radicato nella penisola: il concetto magico che il Corano e i suoi versetti possano essere usati come potenti incantesimi contro gli spiriti maligni o come utilissimi amuleti per raggiungere determinati scopi. Questo concetto si era sviluppato molto presto nell'Islàm ed è diffusissimo non solo tra gli arabi, ma in tutto il mondo islamico. L'Islàm porta dunque quest'usanza anche in Malesia dove Corani in miniatura, chiusi in contenitori metallici, e versetti del Libro Sacro scritti su carta o stoffa sono tuttora comunemente usati come amuleti e talismani.