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Il 1 giugno si è chiuso il processo di voto per le elezioni della Lok Sabha, la camera bassa del parlamento federale indiano da cui dipende la fiducia al governo. I primi exit poll hanno annunciato una vittoria schiacciante per il primo ministro uscente Narendra Modi, al potere dal 2014. Quando sono stati diffusi i risultati reali del voto però i titoli dei giornali sono cambiati radicalmente. Modi ha ottenuto una maggioranza molto più risicata del previsto e potrà governare ora solamente appoggiandosi ad alleati notoriamente opportunisti e inaffidabili oltre che politicamente non perfettamente allineati ai progetti di Modi, soprattutto relativamente al rapporto tra religione e stato in un paese che è costituzionalmente laico ma in cui negli ultimi anni il laicismo è stato pesantemente messo in discussione dal primo ministro e dal suo partito. Il risultato elettorale è stato molto deludente per Modi, che ha perso voti quasi ovunque salvando la maggioranza nel parlamento per il rotto della cuffia. Ma com'è potuto accadere che il risultato elettorale si sia scostato così clamorosamente da tutte le previsioni? E quale sarà il futuro del paese con un nuovo mandato per Modi a fronte di maggioranza numericamente risicata e un panorama politico profondamente modificato? E quali sono ora le prospettive per un'opposizione storicamente divisa e litigiosa ma ora forte di un risultato elettorale inatteso?
Stefano Caldirola è il fondatore e presidente dell'Associazione Culturale Soste. È stato docente di Storia contemporanea dell'Asia all'Università degli Studi di Bergamo e all'Università degli Studi di Trieste. Ha insegnato lingua hindi presso l'Università degli Studi di Milano e ha collaborato come ricercatore con la Rani Durgavati University di Jabalpur, India.