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È stata raccontata da esploratori, naturalisti, viaggiatori, giornalisti, turisti, poeti e scrittori, la capitale del Giappone. Meno noti sono i resoconti che ne hanno dato etnografi ed antropologi.
Dal pioneristico volume di Ronald Dore City Life in Japan (1958) ai recentissimi lavori di Peter Kirby, Troubled Natures (2011), o di Silvia Rivadossi, Sciamani urbani (2020), Tokyo si svela nei dettagli a chi le ha dedicato estesi soggiorni, acribia critica e passione come per un amore lontano.
Un quartiere, il mercato del pesce, una palestra o un nightclub; i discendenti dell’aristocrazia ottocentesca e i disperati senza più lavoro; donne e uomini, preti e criminali: nessun angolo è sfuggito all’affascinato occhio indagatore di decine di ricercatori in oltre mezzo secolo di indagini sul campo.
Luigi Urru è docente di Modelli teorici dell’antropologia presso l’Università di Milano Bicocca. Ha condotto ricerche in Giappone e pubblicato il volume "Il fantasma tra i ciliegi. Topografie di primavera a Tokyo" (Liguori, 2007) e altri saggi.